giovedì 28 dicembre 2006

Lo chiamano "Love Addiction".

“Mal d’amore” è un termine generico che indica una sofferenza che può essere legata ad uno stato affettivo e di interesse verso un “oggetto d’amore” non disponibile o di cui non si conosce ancora la responsività o, infine, di cui non si conoscono alcune caratteristiche che sono alla base di fiducia, stabilità e serenità della vita affettiva.Di conseguenza è possibile che questo stato di malessere sia temporaneamente normale in seguito alla delusione del rifiuto e quindi alla notizia di una non reciprocità che si pone come una ferita narcisistica e come uno smacco all’autostima, ma esso può essere altrettanto consueto (ma non necessario) nella fase iniziale di una relazione, soprattutto in quella più accesa e più passionale dell’innamoramento, prima che il rapporto si stabilizzi intorno ad alcuni “punti sicuri”.
Quando si parla invece di “intossicazione d’amore” si fa riferimento ad una tendenza psicologica e comportamentale che può coincidere con la dipendenza affettiva: una condizione relazionale negativa che è caratterizzata da una assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva e nelle sue manifestazioni all’interno della coppia, che tende a stressare e a creare nei “donatori d’amore a senso unico” malessere psicologico o fisico piuttosto che benessere e serenità. Tale condizione, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere interrotta per ricercare un nuovo stato di serenità. Qualora ciò risulti impossibile si è soliti parlare di “dipendenza affettiva” o anche di “droga d’amore”.
L’amore, nelle sue diverse forme di attaccamento e nelle sue manifestazioni più positive e più sane, rappresenta una importante capacità e, al contempo, un naturale e profondo bisogno di ogni essere umano.Talvolta, tuttavia, la frustrazione o l’assenza di esperienze serene di questo sentimento umano, frequenti nell’attuale società ricca di rapporti instabili, possono generare un disconoscimento o una negazione di questo bisogno, che rappresenta invece un importante ingrediente di un sano sviluppo psicofisico e di una buona salute mentale e fisica nella vita adulta.Quando un rapporto affettivo diventa un “legame che stringe” o, ancor peggio, “dolorosa ossessione” in cui si altera stabilmente quel necessario equilibrio tra il “dare” e il “ricevere”, l’amore può trasformarsi in un’abitudine a soffrire fino a divenire una vera e propria “dipendenza affettiva”, un disagio psicologico che è in grado di vivere nascosto nell’ombra anche per l’intera vita di una persona, ponendosi tuttavia come la radice di un costante dolore e alimentando spesso altre gravi problematiche psicologiche, fisiche e relazionali.
La poesia serve per nutrire quel granello di pazzia che tutti portiamo dentro, e senza il quale è imprudente vivere...
F. Garcia Lorca

mercoledì 13 dicembre 2006

Una splendida giornata.

Come può essere enorme la gioia quando ti alzi in una mattina di Dicembre e senti un tiepido calore come se fosse Settembre?
Cosa succede quando esci di casa e scopri che non ti hanno fatto la multa nonostante hai parcheggiato in divieto di sosta, quando entri a lavoro e il collega, il più ostile ti confessa a mezza voce, che sei una bellissima ragazza e che hai degli occhi intigranti.
Ma non è finita, come ci si sente quando,uscita dal lavoro,ricevi una telefonata dalla tua migliore amica che ti invita in un viaggio a Cuba la prossima stagione?
E se, uscita dalla mitica palestra Vip, ti squilla il cellulare e rispondendo scopri che è il tuo capo che con voce dolce e gentile ti informa del rinnovo del contratto?
Insomma, come mi dovrei sentire oggi?
In fondo sono privilgiata in molte cose, in più è Natale quasi,ho lavoro, una bella casa,una gattina ,n motorino, tre cellulari, casa in Sardegna e una in Giamaica, insomma ragazzi la domanda di rito è " Perchè quando la Gioia bussa, la Paranoia del " E ORA CHE SUCCEDERA'? risponde?
Credo, anzi ne sono più che certa, che il cervello umano sia allenato a stare male, si,secondo ignorino esige, ogni tanto grogiolarsi nelle sitazioni disperate più o meno per poi consolarsi e dire " ALLA FINE NON ERA POI COSì TANTO MALE!".
Ma, vi chiedo perchè secondo voi?
A chi non è mai accaduto che in un momento di gioia non si è poi o stufato o ha pensato a quale catastrofe poteva accadere fose nei giorni seguenti per compensare la troppa fortuna?
E questo non è forse una non sana abitudine?
Rifletteteci bene.
Avete mai calcolato quanto Tempo sprechiamo a pensare a spazzatura mentale, quante energie al giorno ci partono al mese per pensare a cose futili.
Meditare e commentare.

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sabato 9 dicembre 2006

Come lasciarlo all'improvviso anche se è carino e dolce!


Eccoci quà care donne dal cuore tenero ma dall'anima volatile come un condor!Allora per prima cosa provate a visualizzare l' immagine bella e solare che vi ho posto quì affianco....e 1....e 2.....e......STOP! chiudete gli occhi e ditevi cosa vedete se vi dico una cosa o un altra.Esempio: " Ragazze, adesso voglio che non vediate il bel girasole giallo e luminoso che quì accanto spicca nella pagina!"...E adesso " Ragazze, adesso visualizzate il bel girasole luminoso etc etc..."Se ci fate caso e riprovate l' esperimento noterete un fatto curioso: quando nell'esempio uno vi dico NON fate una cosa! il vostro amico-cervello ve la mostra inesorabilmente; mentre quando vi dico " Visualizzate....." il vostro amico bastardello cervello non ve la fa vedere nitida e chiara. Vero?Ecco la spiegazione.Dovete sapere che sin da piccoli noi tutti siamo stati educati, ma più che usare questo termine io userei la parola Allenati, a non fare quello e questo. MAi nessuno però ci ha cresciuti spiegandoci invece ciò che dovevamo fare, ecco che, il nostro amico cervello si è Abituato a lavorare per negazione e questo suo modo di fare spesso ci porta a non sapere ciò che vogliamo, ma sicuramente a sapere ciò che non vogliamo.Spesso mi trovo a contatto con molti ragazzi o adulti che alla domanda semplice e retorica "Che vuoi fare adesso professionalmente?" rispondono così: BO?!!!E subito dopo " Bé, non so che voglio fare adesso, Però so che NON VOGLIO......." e lì, giù mille elenchi di cose che non vogliamo.Ecco ma io dico, che ce lo domandiamo a fare, agire è l'unica strada che ci permetterà di vivere nella più totale consapevolezza del nostro essere noi stesse.Quindi care ragazze o donne che siate, femmine del Rosa più assoluto unitevi e non fatevi più togliere fiato da mariti uggiosi lamentosi, da fidanzati stressati che magari sfogano la loro tristezza sulla vostra femminilità creando stati di buio nel vostro quotidiano.Basta con tutte quelle scuse che facciamo creare al nostro povero amico-cervelllo per farci sentir dire che Lui va bene che Noi siamo sbagliate che Lui poverino e noi Stron...!!!Ragazze, Basta o come dice qualcuno che canta veramente bene STOP DIMENTICA!La bacchetta magica? Eccola!!! tre semplici parole povere ma fortissime.1. Basta2. é3. Finita.A questo punto è opportuno girare i nostri super tacchi indossati per l'occasione, e voltare le spalle in fondo noi siamo estranei a ciò che ci fa stare male quindi è giusto rendersene conto e purificarsi nel dolore della mancanza, spesso di abitudine e dire Ciao eccomi quì, per me oggi è Lunedì e voglio riniziare la mia vita!Quindi da oggi tutte le anime femminili che si sentono un po' insoddisfatte dell'uomo scelto accanto prego pensate a ciò che vi ho scritto e abbiate coraggio! Buon Lunedì personale a tutte!!Un grosso saluto dalla vostra life-coach!



giovedì 7 dicembre 2006

Cos'è Yaman.

"Yaman" significa in giamaicano "Tutto bene" un pò come il nostro "OK";
ma ragazzi, attenzione,YAMAN è una energia.
Energia vitale positiva che spinge la popolazione Giamaicana a reagire per istinto alla povertà di tutti i giorni.
Voglio che questa "mini -parola" diventi per voi o per chi lo vorrà, una perla di ricordo, di saggezza che possa accompagnarvi nei momenti un po' più confusionari della vostra esistenza.
Magari per molti di voi, per i più scettici servirà a ben poco, certo, nn è stato dimostrato scentificamente il potere positivo del termine, fatto stà, che funziona.
Che dire?
Non vi resta che provare.
Semplicemente quando qualcosa andrà troppo storto, voi provate ad indossare i nostri occhiali e ripetetete che tutto andrà meglio, perchè anche il dolore è una purificazione della vita.
Non mi rimane che augurarvi un buon inizo.
A domani.

Una Guida per cambiare.

Bè, non è semplice vedere le cose diversamente da come appaiono giorno dopo giorno ma basterebbe, secondo me , avere l'umiltà di accettare il fatto che spesso siamo bugiardi con noi stessi e nn facciamo ciò che realmente il nostro Io vorrebe fare, così facendo viviamo nella nostra gabbia d'oro.
Liberiamoci viviamo e finalmente saremo Felici!